Parrocchia e Oratorio San Giuseppe, Dalmine (BG)

il sito web della comunità parrocchiale San Giuseppe di Dalmine

Pubblicato il
25 Marzo 2023
in Storie di fede e Riflessioni

Io sono la risurrezione e la vita

Con la pagina della risurrezione dell’amico Lazzaro si conclude la trilogia che preparava i catecumeni a ricevere il Battesimo. I tre contenuti sono i temi maggiori del Battesimo: l’acqua (la donna samaritana al pozzo, la luce (la guarigione del cieco nato) e la vita (la risurrezione di Lazzaro). L’acqua della salvezza, la luce della fede e la vita eterna.

Il racconto di Lazzaro è straordinario: la prima cosa sorprendente di questo racconto è che Gesù quando apprende la notizia che uno dei suoi migliori amici è malato e sta morendo, non fa nulla. È il mistero dell’apparente silenzio di Dio. È un silenzio assordante quello di Dio di fronte alla morte dell’uomo. Capiremo dopo che il silenzio di Dio è il segno della sua potenza: Gesù è il Signore della storia, del tempo.

Gesù poi dirà: io sono la risurrezione. Cioè la risurrezione non è un’idea teorica, non è un concetto, la risurrezione è Gesù. Credere nella risurrezione vuol dire credere in Gesù. E viceversa. Tutto passa. Noi moriamo, ma chi è aggrappato a Gesù, viene con Lui trasportato oltre la morte, là dove la vita non muore.

Questo brano in secondo luogo ci comunica qual è la concezione di Gesù della morte. «Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s’è addormentato, guarirà». Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate

Gesù pensa alla morte come all’addormentarsi. Chi si addormenta spera di risvegliarsi. I pagani chiamavano il luogo dove venivano posti i morti “necropoli”: città dei morti. I cristiani hanno cominciato a chiamarlo “cimitero”, che letteralmente significa dormitorio.

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Pubblicato il
22 Marzo 2023
in Oratorio in Festa, Pallavolo, Primo piano, Proposte per gli adolescenti, Proposte per gli adulti

9° torneo volley misto 6×6

9° torneo volley misto 6×6 OSG Dalmine

12-13-14 e 19-20-21 e 26-27  M a g g i o

  • Altezza rete 2,35 m
  • Minimo 3 donne in campo
  • Età minima 16 anni
  • Partite di 3 set
  • Inizio partite ore 20.00
  • Il torneo si svolgerà in tutti e 3 i weekend
  • Le iscrizioni si chiudono al raggiungimento delle 8 squadre

puoi scaricare cliccando:

Pubblicato il
21 Marzo 2023
in L'attività del Gruppo Missionario, Primo piano, Proposte per tutti, Storie di fede e Riflessioni

Apericena missionaria 25 marzo

25 Marzo dalle ore 19.00 alle ore 21.30 Apericena missionaria
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO IL 22/3 presso la SEGRETERIA DELL’ORATORIO o tramite telefono a ROBERTA 331 6569526

DURANTE LA SERATA CI SARANNO LE TESTIMONIANZE IN VIDEOCHIAMATA DI:
DON SERGIO ARMENTINI – Missionario a CUBA
FRANCESCO BUCCI – Missionario in BOLIVIA
MONS. GIULIANO FRIGENI – Missionario in BRASILE

Pubblicato il
17 Marzo 2023
in Storie di fede e Riflessioni

San Giuseppe e la luce di Cristo

La nostra comunità vive la Festa Patronale in onore di san Giuseppe e il nostro cammino di Quaresima ci propone il racconto del miracolo del cieco nato. Credo che ad unire questi due eventi sia il tema della fede. La fede è la sorgente di ogni motivazione che ha spinto Giuseppe a fidarsi del Signore. Fede è la creazione nuova che ci fa passare (= Pasqua) dal buio alla luce.

Per comprendere almeno un poco il miracolo della guarigione del cieco dobbiamo partire dal contesto in cui è inserito. Siamo a Gerusalemme, nella zona del tempio e soprattutto durante una festa molto cara ai giudei, la festa delle Capanne, chiamata anche festa dei Tabernacoli. È una delle feste più importanti del calendario liturgico degli Ebrei. In questa festa si ricorda il cammino buio e faticoso del popolo d’Israele nel deserto e per rivivere l’esperienza dell’Esodo a Gerusalemme si accendevano dappertutto numerosi falò e si svolgevano le processioni con le luci.

Esattamente in questo contesto Gesù si rivela come «luce del mondo». La reazione del Giudei è ovviamente molto polemica.

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Pubblicato il
11 Marzo 2023
in Storie di fede e Riflessioni

La sete e l’anfora dimenticata

Il pozzo di Samaria è profondo 35 metri. Ce ne parla Giovanni al capitolo 4 del suo Vangelo come scenario di un incontro sensazionale tra Gesù e una donna, la samaritana, appunto.

La prima cosa di Gesù che colpisce è la stanchezza: Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno.

Al pozzo, verso mezzogiorno, sotto il sole cocente, Gesù è stanco del viaggio e si siede al bordo del pozzo. Penso che Gesù sia certamente stanco fisicamente, ma soprattutto psicologicamente. Penso soprattutto alla sua delusione per gli insuccessi che sta incontrando.

Egli conosce la stanchezza e cerca di vincerla con il desiderio di stare un po’ da solo per riposare. È un Gesù molto umano, è stanco, ha sete, cerca un ristoro.

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Pubblicato il
4 Marzo 2023
in Storie di fede e Riflessioni

Ci si può ammalare di troppa bellezza?

Mi domando che cosa sarebbe successo a Stendhal se fosse stato presente al Tabor di fronte alla trasfigurazione di Gesù.

E chi è Stendhal? È un famoso scrittore francese nato nel 1783 e morto quasi sessantenne nel 1842. Quando aveva 34 anni fece un viaggio in Italia, a Roma, Napoli, Firenze. Uscendo dalla Chiesa di Santa Croce di Firenze fu colpito da malore che descrisse così: Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da santa Croce ebbi un battito del cuore, la vita mi era stata tolta e camminavo temendo di cadere.

Venne così coniata la “sindrome di Stendhal” per indicare una affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiri, vertigini … in soggetti messi al cospetto di opere d’arte di straordinaria bellezza.

Sul monte Tabor Pietro, Giacomo e Giovanni furono colpiti da qualcosa del genere: di fronte ad una straordinaria bellezza caddero a terra e non capirono più niente.

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25 Febbraio 2023
in Storie di fede e Riflessioni

Se l’ammazzi fai pari

Il grande giornalista Beppe Viola amava raccontare questa barzelletta: Un pugile, barcollando, va all’angolo. Crolla sullo sgabello. L’occhio sinistro è chiuso causa ematoma grosso come un melone maturo. Con l’occhio destro guarda il suo secondo e gli domanda: “Come vado?” Il secondo lo osserva, poi indica l’avversario e risponde: “Se l’ammazzi, fai pari”.

È un bello scontro sul ring del deserto quello tra Satana e Gesù. E Satana è come il pugile della barzelletta.

Nel mondo dell’arte quello delle tentazioni non è un tema molto ricorrente. C’è però un mosaico molto bello nella Basilica di san Marco a Venezia che racconta la scena che ogni anno ascoltiamo nella Prima Domenica di Quaresima: Gesù tentato per tre volte nel deserto da Satana che alla fine viene sconfitto.

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Pubblicato il
18 Febbraio 2023
in Storie di fede e Riflessioni

I bambini che vanno a scuola da soli

Un amico che per lavoro gira il mondo mi ha raccontato che in Giappone avviene una cosa alla quale onestamente non volevo credere. Che cioè a Tokyo i bambini di sei-sette anni al mattino vanno a scuola da soli e soli ritornano a casa dopo la scuola. Senza il controllo di un adulto. Al racconto faticavo a credere fino a quando lui mi mandò alcuni articoli che raccontano effettivamente cosa accade.

I genitori mandano in strada i loro cuccioli perché sanno che per strada, nei negozi, nelle stazioni i bambini possono rivolgersi a qualsiasi persona della comunità per chiedere qualunque aiuto. Secondo i sociologhi non si tratterebbe di un elevato livello di autonomia dei bambini, ma di una forma solida di “dipendenza dalla comunità”.

Così i bimbi piccoli escono di casa con il loro zainetto al quale è attaccato l’abbonamento della metropolitana e si inoltrano nelle stazioni tranquilli e sereni.

Questa cosa potrebbero accadere a Londra, a New York, a Dalmine?

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